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Zetafobia 2 di Gualtiero Ferrari

Abbiamo già conosciuto Gualtiero grazie alla sua intervista, ma siamo felicissime di farvi conscere la nostra opinione sul suo bellissimo libro!


SCHEDA DEL LIBRO

 

TRAMA

Il libro è il seguito del primo libro dell’autore Zetafobia, in cui è narrato l’inizio della pandemia di H5N1v2, la mutazione del virus dell’aviaria, che provoca mutamenti genetici negli esseriumani trasformandoli in zombies.

A sei anni dai fatti, Domenico, suo figlio e la moglie Lucrezia, scampati per il rotto della cuffia a orde di non-morti famelici, sopravvivono in isolamento su di una collina.

Un giorno, i tre si imbattono in una donna incinta, che dato alla luce suo figlio, taglia tre pezzi del cordone ombelicale e li mette in fiale che consegna a Domenico con la promessa di consegnarle al distretto militare di Torino. Subito dopo uccide il neonato per poi suicidarsi a sua volta.

Domenico e la sua famiglia cominciano quindi un folle cammino verso il capoluogo, trovandosi ad affrontare mille ostacoli e andando incontro a una verità che mai avrebbero immaginato.

RECENSIONE

Ammetto di non essere una fan degli zombie, quando ho preso in mano questo libro mi aspettavo una sorta di versione bastardizzata di The Walking Dead e l’idea non era molto allettante. Invece con mia immensa sorpresa: mi sono dovuta ricredere!

La trama risulta infatti avvincente tanto da farmi rimpiangere di non aver letto il primo libro, e si muove attraverso una serie di vicende che assumono via via un significato, catturando l’attenzione del lettore.

Il libro comincia con una narrazione più lenta e descrittiva che diviene nella seconda metà incalzante, quasi ansiogena, rendendo perfettamente l’idea dello stato d’animo dei personaggi.

Personalmente poi ho adorato il protagonista, ossia l’io narrante, non solo perché è descritto ottimamente ma anche e soprattutto per l’umanità e la profondità psicologica che l’autore è riuscito a conferirgli. Domenico è un uomo vero, con le sue debolezze e i suoi difetti, è un eroe/anti-eroe.

Anche l’ambientazione, Torino, è dettagliata molto bene, in una forma di realismo che incute una certa angoscia, considerato i temi trattati.

Lo stile di Gualtiero Ferrari è asciutto, senza troppi fronzoli ma non per questo banale, direi in perfetta linea con il genere e la storia.

Nel complesso libro consigliatissimo e invito anche i non amanti del genere a dargli una possibilità!

(specialmente ai Torinesi)


A CHI È CONSIGLIATO:

A chi ha voglia di una lettura coinvolgente e avventurosa;


A chi vuole trovare una sana alternativa italiana ai libri americani sugli zombies di cui sono pieni gli scaffali;


A chi come me non conosce bene il genere e vuole approcciarsi a qualcosa di diverso.

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