top of page
  • saragretabloglibri

Un caffè con Serena Palombo

L’intervista di oggi è per Serena Palombo.

Serena nasce in Sicilia e, anche se studia chimica alle superiori, predilige il mondo fascinoso delle parole. Ora ha 30 anni, sogna di trasferirsi in Veneto dal suo ragazzo e cerca la sua strada nel mondo della scrittura.

Oggi ci presenta il suo primo libro Elpis, nel segno della speranza.


Allora, come nasce la tua passione per la scrittura? L’hai scoperta dopo gli studi scientifici?

In realtà già alla scuola elementare amavo scrivere, grazie alla mia maestra di italiano. Ogni giorno a inizio lezione distribuiva dei bigliettini con personaggi e dovevamo inventare una storia basata su quegli spunti. È così che ho scoperto il mio amore per le storie.

Poi ho smesso fino a quando a 24 anni una amica mi invitò a partecipare a un gioco di ruolo su facebook proprio a tema mitologia, in cui ognuno doveva crearsi un personaggio e costruire intorno a esso una storia. Io scelsi Elyon, un’umana, la stessa che sarà poi la protagonista del mio libro.

Il gioco finì due anni dopo ma io da questa esperienza mi portai dietro un rinnovato amore per la scrittura e un fidanzato conosciuto tramite il gioco!!


Il tuo libro allora nasce partendo da quel gioco?

In un certo senso sì. A fine gioco ho raccolto i miei vari scritti e mi è venuta l’ispirazione. Ho scritto di getto 100 pagine per poi bloccarmi tragicamente per due anni. Alla fine, ho avuto un’illuminazione e ho ripreso, anzi ho ricominciato da capo direi. Sono riuscita a elaborare così la storia trainante di tutto il libro.


Come descriveresti il libro che ne è derivato?

É un fantasy mitologico con una storia romance a fare da legante per tutta la trama. Il che è alquanto strano dal momento che non amo le storie d’amore.

Il mito trattato è il vaso di pandora, lo stesso del gioco di facebook di cui parlavo, ho fatto moltissime ricerche, spero di averlo reso bene!



Per che pubblico lo hai pensato quindi questo romanzo?

Sicuramente per un pubblico giovane, anche per questo sono stata molto attenta nella scelta del linguaggio e tutte le scene descritte sono molto soft. La stessa storia d’amore al suo interno è pensata per essere romantica e mai volgare.


Il libro è pubblicato in self, come mai questa scelta? Come hai gestito la fase di editing e la copertina?

Ho scelto il self perché scoraggiata dalle case editrici, il mio desiderio era quello di venire letta e non mi importava molto il modo. Così mi sono rimboccata le maniche e ho fatto tutto da sola!

Editing e copertina compresi! È stata dura ma credo ne sia valsa la pena.


E dopo tutto questo lavoro come ti sei sentita quando sei arrivata in fondo?

Difficile a dirsi. Alla fine mi sono sentita svuotata poiché è stato come perdere degli amici che per cinque anni hanno accompagnato le mie giornate. La scrittura è stata per me una medicina e perdere questo appuntamento quotidiano è stata dura. Quindi direi un misto di felicità e tristezza!


Che consiglio daresti a chi vuole scrivere un fantasy?

Il fantasy è un genere particolare, bisogna avere molta fantasia, io spesso cerco l’ispirazione tramite la Epic Music e la Fan art. A chi si approccia ora alla scrittura in generale mi sento di dire che ci saranno momenti in cui vorrai buttare tutto all’aria ma la cosa essenziale è perseverare e non smettere mai di continuare a scrivere!


34 views0 comments

Recent Posts

See All
bottom of page