Oggi vi presento una scrittrice da sempre innamorata della fantascienza: Annarita Stella Petrino.
Annarita vive in Abruzzo ed è un’insegnante di scuola primaria, scrive già da diversi anni e l’ho intervistata in occasione dell’uscita del suo ultimo libro: Quando Borg posò lo sguardo su Eve, un romanzo di fantascienza distopico qui troverete la trama.
Quando hai iniziato a scrivere?
Avevo 13 anni e, per la prima volta, avevo letto un libro di Asimov, più precisamente “Destinazione Cervello”, che mi appassionò talmente tanto che decisi di provare a scrivere a mia volta. All’inizio era un gioco, scrivevo racconti che avevano le mie amiche come protagoniste. Poi, anche grazie a internet, è diventato sempre più importante per me. Ho cominciato a scrivere molto e a condividere i miei lavori nei vari forum per gli appassionati del genere.
Ti sei sempre dedicata alla fantascienza quindi? Tendi a leggere questo tipo di libri anche nel tempo libero?
Quale tempo libero? 😊
Sicuramente adoro leggere fantascienza, ma nei rari momenti liberi mi piace molto leggere anche altro, per esempio i gialli di Patricia Cornwell.
Questo tuo ultimo romanzo narra una storia distopica molto particolare, come nasce questa idea?
Nella trama c’è un richiamo al confronto uomo-robot, sempre presente nei libri di Asimov, con un piccolo passo avanti poiché i miei borg nascono come esseri umani e solo dopo vengono trasformati. Di fatto rappresentano una versione dell’uomo migliorata o, meglio, un tentativo di miglioramento, che fallisce miseramente quando diventa chiaro che i borg condividono gli stessi vizi, debolezze e passioni degli esseri umani.
In questo senso il romanzo contiene una profonda critica sociale.
Qual è il lettore ideale che vedi per questo libro?
Un lettore che non ama la fantascienza! Purtroppo in questi anni ho notato che in Italia ancora poche persone sono amanti di questo genere, anzi spesso lo snobbano come se fosse solo un tipo di lettura
Secondo me, ciò avviene anche perché le persone hanno un’idea sbagliata di cosa sia la fantascienza, non la conoscono davvero. Ho, quindi, cercato di scrivere un libro che potesse incarnare i principi di questo genere letterario, incontrando però i gusti di un pubblico non abituato a esso.
Non ci sono ambienti ad alta tecnologia ma grandi praterie e ambientazioni che ricordano molto “Via col vento”. I borg stessi incarnano bene l’aristocrazia bianca in contrapposizione con gli schiavi neri rappresentati, invece, dagli esseri umani.
Quale messaggio vorresti veicolare con la tua storia?
Il libro si basa sulla dimostrazione del principio di uguaglianza.
Anche la copertina rimanda a questa idea: sono rappresentati un borg e un essere umano che si guardano e si riconoscono come eguali. Decade così l’illusione di superiorità che, invece, viene sancita dalla società borg e, per estensione, dalla nostra in modo più o meno palese.
Il romanzo ha, inoltre, un aspetto formativo legato alle vicende della protagonista ventenne, la quale in seguito a una crisi di identità intraprende un percorso di analisi e di crescita interiore.
Cosa consiglieresti a uno scrittore alle prime armi?
Leggere tantissimo, soprattutto il genere di cui si vuole scrivere e ricordarsi di studiare molto il lavoro dei grandi scrittori del passato. Questo permetterà di interiorizzare diverse caratteristiche stilistiche e di sviluppare uno stile personale ricco e completo.
Molto difficile sarà poi trovare una giusta casa editrice, ma consiglio di fare un’accurata ricerca e di confrontarsi molto con altri scrittori.
Infine, non dimenticarsi la cosa più importante: essere sempre umile e impararare ad accettare le critiche!
Altri libri scritti?
Romanzo: “Ragnatela Dimensionale”
(Delos Books di Milano.)
Raccolta: “You God”
(edizioni il Papavero)
Raccolta:“Racconti nascosti nei sogni”
(edizioni il Papavero)
Romanzo breve: “Immateria, al di là della Matrice”
(edizioni il Papavero)